24 aprile 2009

INVITO - Reading poetico

L a D u r a M a d r e - nucleo resistenza poesia
presenta
INVENTARIO
sul libro di
Gian Pietro Barbieri

con Francesco Zanolla e Martina Borsato
Musica a cura di Mr. Louis from Texas

venerdì 24 aprile ore 21.00
MIRIK CAFE' - CARBONERA - TV


Dal confronto con la realtà e dalla sua esperienza di vita, comprese le delusioni, sconfitte e le frantumazioni, Gian Pietro Barbieri esce con la volontà di dare testimonianza delle aporie del mondo attraverso la poesia.si compie INVENTARIO, non a caso della DISINTEGRAZIONE, (dei luoghi e delle persone) scritto per denunciare i deragliamenti ma composto intanto anche per "sognare lontano".

Gian Pietro Barbieri, nato a Treviso nel 1965m vive a Maserada sul Piave. Cofondatore del gruppo "LaDuraMadre - Nucleo resistenza Poesia" attivo sul fronte della diffusione poetica attraverso letture pubbliche in ambiente (boschi,grotte, zone industriali) ha pubblicato una raccolta "Persistere" (campanotte 2004) e una silloge in antologia per la rivista POIESIS.

17 aprile 2009

INVITO - Reading poetico

L a D u r a M a d r e - nucleo resistenza poesia - presenta

INVENTARIO
sul libro di Gian Pietro Barbieri
con Francesco Zanolla e Martina Borsato
Musica a cura di Mr. Louis from Texas


venerdì 17 aprile ore 20.30
Piazza Fabris, Sala Aldo Moro - CARBONERA - TV

03 aprile 2009

INVITO - Reading poetico

L a D u r a M a d r e - nucleo resistenza poesia
presenta
FLUIRE - Lettere d’Acqua

Maserada sul Piave, 28 marzo – 5 aprile 2009

Poesia e musica per l’acqua a cura di:
Sandro Buzzatti
LaDuraMadre
– Nucleo resistenza Poesia
Ensemble FiorFiore

LE PAROLE DELL’ACQUA

Mi compongo, lenta, goccia a goccia dolce nella tenebra della Terra, nel cuore ruvido ed inflessibile della roccia, provenendo da infiniti anfratti, dall’enigma dei ghiacci, da crepe, conche e buche di bomba o di formica, irresistibilmente convocata ad un unico centro e spronata verso mille latitudini.
Frullo compressa dalla pietra, m’impenno schiumosa quando mi vedo perduta, ma sempre raggranello energia per seguire il bagliore lontano dell’uscita.
L’assenza di luce da fare mia mi gonfia e mi soffoca; qui sotto sono solo brusio, assordata dal mio stesso ribollire e dallo stridio metallico di un risucchio antico.
Brucio, smanio d’irrequietezza, immersa, invasa dalla mia dolcezza.
Ah! Che spasso friggere nella lava incandescente ed intossicarmi dello stesso pulviscolo dell’universo siderale, ritrovarmi aerea a tratti, piroettare tra le arcate ruvide delle gallerie e dei cunicoli… ridere mentre svaporo sudando il granito, il ferro, appannando quarzi; spassarmela un mondo ricoprendo di detriti l’oro, confondendo in me il diamante.
Avverto uno scroscio che s’avvicina; è fragoroso: sembra una montagna che cede alla valle: deve essere l’uscita perché non ha eco… si! Dev’essere l’uscita perché avverto già i brividi salati del mare dove finirò per ricominciare.
Mi avvinghio con le mie mille mani ad ogni asperità che mi respinge e mi rituffa nel bollore incontenibile, troppo pieno di sé per non esplodere… la luce mi abbaglia, migliaia di piccole bolle mi solleticano, mi stuzzicano … il tumulto cessa improvvisamente per un istante: passo dal buio al sereno, rotta dalla roccia… dono al mondo dolcezza; la montagna si sgrava in un’esplosione di luce e di schiuma. Volo polverizzata; sono aria, vento, tempo, vita…
Mi compongo, lenta, goccia a goccia dolce nella tenebra della Terra, nel cuore ruvido ed inflessibile della roccia, provenendo da infiniti anfratti, dall’enigma dei ghiacci, da crepe, conche e buche di bomba o di formica, irresistibilmente convocata ad un unico centro e spronata verso mille latitudini.